L’Unione Sportiva Olimpia nasce ufficialmente nel 1945 come società prettamente oratoriana, ruolo impegnativo che ricopre e risulta essere tra le più vecchie associazioni di Bergamo.
Nell’ambito dell’Oratorio del S.Cuore di Borgo Palazzo, nella Parrocchia di Sant’Anna, tutti, a livello educativo, sono chiamati a rispettare alcuni pilastri di riferimento indicati nei documenti di accoglienza, aggregazione e itinerari di fede.
Le finalità, derivanti dall’inscindibile binomio Oratorio-Olimpia, sono quelle di far praticare sport ai ragazzi interessati e portati alle attività agonistiche e non.
L’Olimpia, alla sua nascita, ha avuto a cuore la preparazione fisica e religiosa dei ragazzi, chiamati ad affrontare la vita attraverso la giusta maturità, l’equa determinazione, la formazione del carattere, della personalità, la lealtà ed il rispetto, componenti essenziali che dovrebbero emergere e fungere da esempio. Riscontro che, purtroppo, di questi tempi non si verifica.
La prima generazione oratoriana, con la guerra lasciata alle spalle da cinque anni, è forgiata e seguita da un “signor prete”, don Ferdinando Arizzi. Intorno a lui uno stuolo di allievi che gli anni e la storia proietteranno in vari campi e settori (uno su tutti Silvio Garattini). Don Arizzi: il sacerdote in grado di portare ed infondere serenità e concretezza.
L’Oratorio di Borgo Palazzo lievita per iscrizioni, frequenze, impegni. A don Angelo Foppa e a don Ulisse Ziliotto, chiamato a proseguire l’opera di don Angelo, si devono grandi eventi, la formazione di gruppi culturali, spirituali e professionali: la corale Benedetto Marcello, la Filodrammatica, la “Pro Aris et Focis”, la “Stella Alpina”, l’”Irides”.
Nell’ambito dell’Oratorio del S.Cuore di Borgo Palazzo, nella Parrocchia di Sant’Anna, tutti, a livello educativo, sono chiamati a rispettare alcuni pilastri di riferimento indicati nei documenti di accoglienza, aggregazione e itinerari di fede.
Le finalità, derivanti dall’inscindibile binomio Oratorio-Olimpia, sono quelle di far praticare sport ai ragazzi interessati e portati alle attività agonistiche e non.
L’Olimpia, alla sua nascita, ha avuto a cuore la preparazione fisica e religiosa dei ragazzi, chiamati ad affrontare la vita attraverso la giusta maturità, l’equa determinazione, la formazione del carattere, della personalità, la lealtà ed il rispetto, componenti essenziali che dovrebbero emergere e fungere da esempio. Riscontro che, purtroppo, di questi tempi non si verifica.
La prima generazione oratoriana, con la guerra lasciata alle spalle da cinque anni, è forgiata e seguita da un “signor prete”, don Ferdinando Arizzi. Intorno a lui uno stuolo di allievi che gli anni e la storia proietteranno in vari campi e settori (uno su tutti Silvio Garattini). Don Arizzi: il sacerdote in grado di portare ed infondere serenità e concretezza.
L’Oratorio di Borgo Palazzo lievita per iscrizioni, frequenze, impegni. A don Angelo Foppa e a don Ulisse Ziliotto, chiamato a proseguire l’opera di don Angelo, si devono grandi eventi, la formazione di gruppi culturali, spirituali e professionali: la corale Benedetto Marcello, la Filodrammatica, la “Pro Aris et Focis”, la “Stella Alpina”, l’”Irides”.
Il 19 marzo 1953, monsignor Antonio Ruggeri benedice il nuovo Oratorio edificato, come fu detto, con il consiglio dei ricchi, ma col denaro e l’opera dei poveri. Quel campetto di calcio, con l’avvento dell’Olimpia, divenne una sorta di “Maracanà”, dove, poco dopo, inizieranno le annuali edizioni del Palio Calcistico di Bergamo, il famoso “Notturno”.
I tempi, però, non sono da “tutto va bene, madame la marquise”. È il Sessantotto, ci siamo capiti? Le manifestazioni sportive aiutano a cementare le famiglie del Borgo e distraggono o alleviano le sofferenze di chi non ce la fa a stare al passo con lo sfrenato consumismo. Da ricordare… tanti e altrettanti: Mario Ghislandi il primo presidente, Antonio e Amedeo Vecchi, Carlo e Claudio Bonfanti, Gustavo, Gianbattista e Nuccio Longhi, Sandro Mazzoleni e i suoi fratelli, don Emilio Moretti, don Leone Lussana, monsignor Stefano Baronchelli, don Pierino Corvo, don Santino Nicoli, don Guglielmo Mangili. |
Non si possono e non si devono assolutamente scordare tutti i collaboratori e dirigenti che per l’Olimpia hanno lavorato, hanno dato, si sono sacrificati per “mandare avanti la baracca”, oratoriani e consiglieri in grado di organizzare e sfornare per anni ed anni manifestazioni impareggiabili quali, per citarne alcune, il palio Calcistico di Bergamo, il Gran Premio d’Europa di ciclismo a coppie, il Meeting Nazionale Giovanile di atletica e la Strabergamo. I loro nomi, eccoli: Gianni Zanchi, Luigi Gino Bianchi, Giovanni Carminati, Ernesto Arzuffi, Ettore Bernasconi, Claudio Ravizza, Giampaolo Mangialardo, Bepi Rota, Mino Crotti, Enrico Bonaldi, Giorgio Fornoni e Pierluigi Bonazzi.
Altri…? Si, probabilmente ed involontariamente qualcuno sarà rimasto nella penna. Due senz’altro: i fratelli Paolo e Baldassarre Agnelli. Per Ciccio, poi, si dovrebbe aprire una lunga parentesi.
Altri…? Si, probabilmente ed involontariamente qualcuno sarà rimasto nella penna. Due senz’altro: i fratelli Paolo e Baldassarre Agnelli. Per Ciccio, poi, si dovrebbe aprire una lunga parentesi.
Angelo Ghitti, Il sogno… continua, 70° U.S. Olimpia a.s.d.